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Storia

LA PRIMA COPPA LERICI

Il campionato automobilistico ligure dell’anno 1953 ebbe inizio con la disputa della “Prima Coppa Lerici”, tenutasi il 24 maggio di quell’anno, in quei magnifici luoghi che s’affacciano sul golfo delimitato da Lerici a San Terenzo.
Si trattò di una gara di velocità, su un percorso di quasi 5 chilometri (km 4,720 per l’esattezza), con partenza da San Terenzo e arrivo alla Serra di Lerici, attraversando il territorio di Lerici.
E se questa non fu importantissima come gara degli anni 50-60, fu senza dubbio la più pittoresca, ammesso che tale aggettivo si possa usare per definire in parte una competizione sportiva.
La giornata si articolò in quattro gare, ciascuna delle quali riservata ad una ben specifica categoria di veicoli.
Si ebbe una prima competizione riservata alle vetture “Turismo internazionale”, competizione che aprì la manifestazione, dove si videro impegnate automobili di varia cilindrata (dai 750 agli oltre 1500 cc); quindi si ebbe la gara delle vetture facenti parte della categoria “Gran Turismo Internazionale” dove spiccavano veri e propri bolidi, che potevano raggiungere e superare i 2000 di cilindrata (si trattava, per lo più di Alfa Romeo e Aurelia 2500); poi era presente la categoria “Sport Internazionale” che vantava splendidi veicoli sportivi divisi tra una prima classe di cilindrata fino a 1100 , ed una seconda classe di cilindrata oltre a 1100; per concludere vi era la categoria “Classe Unica”.
L’impegno che ciascun pilota avrebbe dovuto spendere durante l’intero percorso, indipendentemente dalla categoria entro cui si fosse trovato a gareggiare, doveva senza dubbio essere estremo.
Infatti, con esclusione di un solo tratto pianeggiante situato lungo il litorale, il percorso offriva impegnative salite, in cui certo non mancavano curve e tornanti, ed un finale in accentuato falsopiano. Dunque mantenere una certa velocità, che rappresentava proprio lo scopo ultimo della gara, non doveva certo essere cosa facile anche cercando di evitare incidenti o rallentamenti eccessivi in concomitanza delle curve più insidiose.
La vittoria regalò un ex equo tra due piloti definiti eccezionali: Gino Bellocchio e Camillo Luglio.
Bellocchio, pilotando la sua Cooper 500, dominò la categoria “Classe Unica” riuscendo a percorrere il circuito in soli 4 minuti e 5 secondi, ad una velocità media di km 69,129 orari.
Luglio, al volante di una Alfa Romeo 1900 TI vinse invece la gara all’interno delle vetture oltre i 1500, categoria “Turismo Internazionale” impiegando il medesimo tempo del collega Bellocchio e alla medesima velocità.
Come le cronache del tempo evidenziano, i due sportivi si dimostrarono straordinari nel gestire difficili situazioni contingenti. Infatti Bellocchio riuscì a tenere una velocità più che elevata , considerando il fatto che il motore della sua automobile, durante la gara, si fosse inaspettatamente arrestato. Camillo da parte sua, dimostrò di saper pilotare con perizia in quanto riuscì a far registrare alla propria vettura , nata come auto da turismo e non già adatta alle alte velocità,una prestazione nettamente superiore a quelle di certi gioielli sportivi, presenti all’interno della categoria "Sport Internazionale”.
 All’interno di quest’ultima categoria il primo classificato,per la classe di veicoli fino a 1100 fu Mario Rossi, al volante di una Fiat Siata 750 avendo impiegato un tempo pari a 4 minuti e 30 secondi mentre per la classe oltre i 1100 il vincitore fu Alfonso Bertolucci che con la Ferrari 2715 impiegò 4 minuti e 24 secondi.
Dunque pur trattandosi di veicoli progettati e realizzati al solo scopo di realizzare eccellenti prestazioni in termini esclusivi di velocità vinse su tutti la meno sportiva Alfa , grazie alla sapiente guida del suo pilota.
All’interno della classe “Turismo Internazionale” tra le auto in gara le Fiat rappresentavano la stragrande maggioranza.
Infine ,per la classe oltre 2000 , dove si potevano ammirare splendidi esemplari di meccanica, stile e potenza, emerse la Aurelia 2500 di Ctroce Carletto che tagliò il traguardo in 4 minuti e 9 secondi a 68,076 chiolometri orari.
Sempre scorrendo i resoconti dell’epoca ci ha incuriosito rilevare una certa partecipazione femminile alla gara, come la signora Guelfi Attilia la quale, al volante di una BMW 2000 si aggiudicò il secondo posto nella competizione riservata ai veicoli sportivi classe oltre 1100 per la categoria “Sport Internazionale”.
Ella riuscì a impiegare un tempo pari a 4 minuti e 54 secondi permettendo solo alla Ferrario del campione Bertolucci di conquistare una posizione migliore.