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Chi siamo
Mi ricordo la Balilla.....
Forse, come Presidente dell’Automobile Club La Spezia, dovrei fare un discorso più ufficiale, presentando questo sito e parlando dell’Ente che ho l’onore di dirigere con l’aiuto di un valido Consiglio Direttivo, di un Direttore efficiente e di ottimi dipendenti...preferisco invece parlare del mio rapporto con l’automobile nato oltre sessant’anni or sono.
Torno con la memoria alla seconda metà degli anni ’30, ma in essa poco posto hanno le automobili, perchè nelle vie spezzine circolavano soprattutto tram, carrozze, carri e carretti, qualche autocarro, gli autobus della Sarsa, poche automobili e qualche nero-verde tassì.
La strada allora era nostra,intendo di noi ragazzi, che potevamo tranquillamente occuparla per giocare, correre...

Nella mia vita di adolescente l’auto entra verso il 1938, quando mio padre mi portava nel garage del Sig. Franceschini o del Sig. Vigilante, dove egli discuteva di motori con i suoi amici. Io trovavo modo di divertirmi: andavo a sedermi al posto di guida di una rossa Balilla Coppa d’Oro e mi figuravo di emulare Nuvolari.
"....quando la benzina costerà una lira al litro compreremo la Topolino" scherzava mio padre (mi pare che allora costasse lire 1,50) e io non mancavo di informarmi sul prezzo del carburante, sperando nell’improbabile evento.
Non si verificò mai.
Venne invece la guerra e scomparvero quasi tutte le automobili: quelle poche con il permesso di circolazione (e con gli introvabili copertoni), si vestirono per l’oscuramento (prevenzione contro le incursioni aeree nemiche), contornando i parafanghi con strisce di vernice bianca, e schermando i fari, lasciando libera una sottile fessura di luce. E non solo. Sparita la benzina, sul restro delle auto arrivarono i fornelli per l’alimentazione a gassogeno o le bombole per quella a ossigeno. Automobili e camion "andavano" ormai a legna o a carbonella sino a quando scomparvero del tutto.
Il raro traffico dei beni più indispensabili, come gli alimenti, vide il ritorno dell’eroe della Grande Guerra (così i padri chiamavano quella del ’15), il mitico "18 BL Fiat", traballante camion che pareva fatto di latta e che portava sul restro o al fianco l’alto cilindro del forno a legna.
Sino all’estate del 1945.
Dopo la liberazione si rivide in giro un eterogeneo parco di veicoli, fatto di vecchie Fiat (Topolino, 1100, "Millecinque") qualche Alfa e Lancia, le più anziane Balilla - a tre e a quattro marce - persino vecchie Bianchi e OM, e poi le Jeep americane color verde oliva...e camion residuati di guerra, usciti da chissà dove, camion che avevano "fatto" l’Abissinia, la Spagna, la Libia o la Russia: parlo degli altrettanto mitici "34" o dei possenti Lancia 3 RO....
Sino all’arrivo della "600" nel 1954.
Che - come si sa - mise l’Italia tutta su quattro ruote, magari passando attraverso le Vespa e le Lambretta, che a loro volta furono un bel passo avanti rispetto alle biciclette a motore: i favolosi "Cucciolo" e "Garelli" e altri ancora.
Nel ’48 in famiglia approdammo - superando lo scoglio del prezzo della benzina!- alla macchina (SP6425). una Balilla 4 marce, di seconda mano, nera, lucente, forte come un mulo, con la quale imparai a guidare, con la quale scopersi la libertà di potersi spostare con estrema facilità.
Pagherei una cifra per averla ancora, ma nel ’54 passammo alla "600" (SP11.953), e la Balilla fu venduta ad un medico "condotto" (allora esistevano ancora) che se la portò in Piemonte come fosse un tesoro.....
Naturalmente da allora ho avuto diverse macchine (ricordo la 1100/103, la "Fulvia", l’Alfa 1750, la 125, l’Audi ecc.) ma devo dire che la Balilla - il primo amore...- non la dimenticherò mai.
il Presidente dell’Automobile Club La Spezia
Umberto Burla
Organi dell’Ente
Presidente: Dott. Alessandro BEVERINI
Vice Presidente: Giorgio ANTONIOLI
Consiglieri
- Avv. Sergio ROMANELLI
- Avv. Umberto BURLA
Revisori dei Conti
- Dott.ssa Adri Aquilani
- Dott. ssa Marchese Nicoletta
-
Dott. Roberto Venturoli ( presidente)
Direzione: Dott. Davide Lo Preiato
Presidenti e Direttori dell’AC la Spezia dal 1969 a oggi
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